Mononucleosi: quando il bacio è killer

La malattia del bacio, propriamente chiamata mononucleosi, è una malattia infettiva virale molto contagiosa, causata dal virus di Epstein-Barr, che si trasmette attraverso la saliva, anche se in realtà uno starnuto o una condivisione di oggetti come bicchieri, spazzolini o posate possono essere facili veicoli di trasmissione. Questo virus attacca i globuli rossi, stimolando la produzione di globuli bianchi che reagiscono all’infezione moltiplicandosi. I sintomi sono molto simili a quelli di unmononucleosia banale influenza o raffreddamento: mal di gola, tosse secca e temperatura corporea che tende a stabilizzarsi sui 37 gradi, causando stanchezza e spossatezza. In alcuni casi, specialmente negli adulti, possono presentarsi dei rash cutanei, come eruzioni simili ad un eritema, ittero (colorazione gialla della pelle dovuta ad un affaticamento del fegato) e ingrossamento della milza: quest’ultima è la conseguenza più pericolosa specialmente per gli sportivi, anche se sono rari i casi di traumi e/o rottura dell’organo a causa di sforzi fisici prolungati dopo aver contratto la mononucleosi. La diagnosi della mononucleosi non è così immediata e facile, proprio perché si tende a confonderla con una normale influenza: ma con delle analisi del sangue accurate si può facilmente diagnosticare. La cura si basa essenzialmente sul riposo assoluto a letto e l’assunzione di semplici antipiretici e antinfiammatori (i cosiddetti FANS), che contrastano l’infezione. Nei casi più gravi possono venire prescritti dei corticosteroidi, ma si tratta davvero di casi limite. Gli antibiotici, invece, possono addirittura avere effetti nocivi e dare reazioni allergiche: vengono prescritti solo in presenza concomitante di forti faringiti di origine batterica.

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