L’industria farmaceutica italiana si conferma un pilastro dell’economia e dell’innovazione, con un modello unico che combina un’espansione internazionale robusta con un forte radicamento nel territorio nazionale. Questo è quanto emerge dal Rapporto di Fondazione Edison sulle “FAB13”, il gruppo di storiche multinazionali farmaceutiche italiane che, nonostante l’ampio successo sui mercati esteri, mantengono il loro “cuore e cervello” produttivo e di ricerca in Italia.


FAB13: Motore dell’Export e dell’Innovazione “Made in Italy”

Le FAB13, che includono nomi di spicco come Alfasigma, Abiogen Pharma, Angelini Pharma, Chiesi Farmaceutici, Dompé Farmaceutici, I.B.N. Savio, Italfarmaco, Kedrion, Menarini, Molteni, Neopharmed Gentili, Recordati e Zambon, rappresentano un esempio virtuoso di come la globalizzazione possa andare di pari passo con la valorizzazione del patrimonio nazionale. Il loro fatturato complessivo di quasi 17 miliardi di euro è una testimonianza tangibile del successo della farmaceutica italiana.

Un dato particolarmente significativo è che circa 13 miliardi di euro provengono dalle vendite all’estero, un chiaro indicatore della loro capacità di competere e prosperare a livello globale. Come spiegato dal Professor Marco Fortis, Vicepresidente di Fondazione Edison, la spinta verso l’internazionalizzazione è stata anche una risposta alla stazionarietà del mercato interno, influenzato dal controllo dei prezzi da parte del Servizio Sanitario Nazionale e dall’impatto dell’inflazione. “Le aziende hanno puntato molto sull’estero, dimostrando ampiamente di essere in grado di crescere”, ha sottolineato Fortis.


Investimenti in Ricerca e Contributo Fiscale: Un Beneficio per il Paese

Nonostante la crescita sia generata principalmente al di fuori dei confini nazionali, è cruciale evidenziare come le FAB13 consolidino i loro bilanci in Italia. Questo garantisce un contributo fiscale rilevante per il Paese, trasformando la ricchezza prodotta in risorse vitali per il finanziamento della sanità pubblica e, soprattutto, della ricerca scientifica. Nel solo 2023, le case farmaceutiche italiane hanno investito un miliardo di euro in ricerca, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. Questi investimenti sono fondamentali per posizionare l’Italia tra i leader globali del settore farmaceutico.


Occupazione e Prospettive Future: La Sfida della Competitività

Il settore della farmaceutica italiana dimostra un impegno concreto anche sul fronte occupazionale. Con 67 siti produttivi e 43 centri di ricerca distribuiti in tutto il mondo, le FAB13 impiegano oltre 47.000 persone. Di queste, 15.000 lavorano in Italia, registrando una crescita del 3% rispetto al 2022. Questi numeri sottolineano l’importanza strategica del settore per l’occupazione qualificata nel nostro Paese.

Durante la presentazione del Rapporto, sono state ribadite le priorità per il futuro. Sergio Dompé, Presidente del Gruppo Biofarmaceutico omonimo, ha evidenziato una duplice sfida: “Come italiani dobbiamo riuscire a mantenere attivo e vitale il Sistema Sanitario Nazionale, che è una risorsa fondamentale per i cittadini. Inoltre, dobbiamo consentire al mondo del lavoro e della ricerca di fare quegli investimenti che qualificano il futuro e lo sviluppo del nostro settore.” Per raggiungere questi obiettivi, è fondamentale un miglioramento del quadro legislativo, che attualmente rischia di frenare gli investimenti.

Stefano Mecchia, Coordinatore del Gruppo FAB13, ha aggiunto: “Durante la pandemia da Covid-19 abbiamo potuto toccare con mano qual è il valore e l’importanza di un’industria locale. Anche alla luce di questo, è evidente che l’industria nazionale va tutelata oltre il suo impatto industriale, perché significa sicurezza per il nostro Paese.”

Alessandro Chiesi, Presidente di Chiesi Farmaceutici SpA, ha concluso sottolineando l’importanza di un impegno congiunto tra industria e istituzioni per affrontare le sfide future, consolidare la competitività globale e continuare a generare valore per il Paese.


Le Richieste del Settore: Chiarezza Normativa e Tutela Brevettuale

Gli attori chiave del settore farmaceutico chiedono maggiore comunicazione con la politica nazionale e comunitaria, un sistema normativo più chiaro e stabile per favorire gli investimenti e il rafforzamento della tutela brevettuale per proteggere l’innovazione. Continui sforzi sono inoltre necessari per sostenere la ricerca sui farmaci orfani e sulle terapie innovative, migliorando la sinergia tra università e imprese per formare e trattenere talenti nel settore scientifico.

Il successo degli ultimi vent’anni dimostra che la strada intrapresa dalle FAB13 è quella giusta, ma il futuro richiederà un impegno costante e una collaborazione sinergica per mantenere l’Italia al vertice dell’eccellenza farmaceutica globale.

This site is protected by wp-copyrightpro.com